Venceslao Ivanov

 

IL PARADISO TERRESTRE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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«O tu, Paradiso mio, Paradiso lucente,

perchè sei a me interdetto?

dove ti sei rinchiuso, dinanzi a me,

e coll’invisibile velo ti sei coperto?

O forse da me, o Paradiso, fosti distrutto?

oppure nel luogo eccelso, o Paradiso, fosti rapito

e fiorisci in aria, nel cielo,

e l’umida terra orfana abbandonasti?»

Sono gigli fragranti che olezzano?

Sono acque vive che mormorano?

Parla ai figli d’Adamo

il velato Paradiso, romito:

«Non piangete, figli d’Adamo;

non fui portato dalla terra nel Cielo,

nè rapito fui accanto al trono del Signore,

nè la terra natìa abbandonai.

Bensì fiorisco non lungi da voi

dietro un sottile velo azzurro:

quel velo azzurro lo conosce

chi ha saziato il cuore di lacrime.

Dovunque, camminando, la Madre di Dio

sulla terra pone i piedi santi,

lì attorno anch’io stendo

le odorifere mie fronde.

Lì scorrono le mie limpide acque,

lì cantano i paradisiaci uccelli;

e in mezzo a me stà l’albero della Vita,

l’Albero della Vita — la Purissima Vergine».

Предварительная подготовка текста

К. Ю. Лаппо-Данилевского

 

 199034, Санкт-Петербург, наб. Макарова, 4.

Тел.: (812) 328-19-01.

Факс: (812) 328-11-40.

 

 

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